DI GIANCARLO MACALUSO
Ramen delle mie brame
C’è un ragazzo lombardo che fino ai 30 si dava da vivere muovendo un’impresa di pulizie.
Poi, il desiderio di cambiare. Potente, ossessivo, necessario, indomabile. Molla tutto al fratello e Luca Catalfamo, questo il suo nome, vuole entrare in una cucina. Prima Milano, poi uno stage in alcuni locali di New York: fa di tutto pur di imparare. In una di queste peregrinazioni il colpo di fulmine, l’amore infinito, il legame indissolubile fin dalla prima occhiata: il ramen. Come si può dedicare una intera vita a una zuppa giapponese? Si può, si può. Con risultati significativi. Tornato in patria Luca cerca l’intruglio asiatico con tagliatelle di frumento. Nessuno di quelli che assaggia è all’altezza. Di qui il passo verso la fondazione di un ristorante specializzato a Milano, nasce Casa Ramen. Se si volesse dare una definizione di questo piatto unico, diventato lo street food per eccellenza in Giappone, bisogna partire dalle sue origini cinesi. Infatti la parola lamian, cinese, si traduce con tagliatelle (noodles) fatte a mano in un brodo, di carne o di pesce e altri ingredienti come maiale, pollo, verdure, uova sode, alghe.
Un lungo viaggio di parole
Da questa esperienza è nato un libro, “Casa Ramen”, che è un viaggio nella cultura giapponese, una storia di ricerca, un divertente atlante del gusto attorno alla ciotola fumante che costantemente annovera sempre più estimatori. Un incredibile viaggio in Giappone con ritorno, alla scoperta del ramen in una declinazione tutta italiana, per lasciarsi conquistare da un capolavoro culinario che, dietro l’apparente semplicità, nasconde la perfezione.